"Effectus": questa è l'etimologia del termine, grazie alla quale ho potuto approfondire il termine sotto esame e scoprire dei significati nuovi con sfumature differenti.
Sentendo parlare di effetto possiamo pensare all'effetto serra, previsto dagli studi del Club di Roma, che mi ha offerto degli spunti per realizzare una serie tv. Rimanendo in campo scientifico, agli appassionati di scienza verrà in mente l'effetto fotoelettrico, teoria formulata da Einstein, o ancora gli studi dell'ingegneria sismica. Ingegneria e utopia possono sembrare un binomio ossimorico; ma non è così, come dimostra il progetto treetopia, l'utopia degli alberi. La scienza può essere vista come strumento che studia gli effetti di una tazzina di caffè, la musica come terapia medica, con la musicoterapia, o ancora come mezzo per realizzare effetti speciali di un film, di cui è specialista Joe Letteri, o effetti fotografici. A proposito di film, in Apocalypse Now vengono trattati gli effetti della guerra.
In campo umanistico, il termine è stato trattato fin dalla filosofia greca con Platone e i miti, che trattano temi incredibilmente attuali. Avvicinandoci ai giorni nostri, il filosofo Giordano Bruno considera il mondo come effetto di Dio e per questo fu condannato al rogo per eresia. Anche Nietzsche, tre secoli dopo, sviluppa un concetto che va contro i dogmi della Chiesa: la morte di Dio e la volontà di potenza. Una branca della filosofia tanto complessa quanto importante è l'etica. Accade che osservando da prospettive diversi le dinamiche di uno stesso fatto si possa giungere a conclusioni che appaiono entrambe giuste ma sono in contrapposizione, determinando l'impossibilità di una interpretazione univoca: non esiste un solo punto di vista, come ci insegna l'arte di Escher.
Il caso dell'effetto placebo: apparentemente sembra non creare problemi ma in realtà pone di fronte ad un dilemma etico i medici. L'etica può essere tradotta in termini di responsabilità e sensibilità, che dovrebbero essere insegnate e trasmesse fin dalla tenera età; in questo modo non ci verranno più raccontati spiacevoli fatti di cronaca riconducibili ad azioni di mancata responsabilità. Questi però si verificano, come dimostrano i casi di George Floyd, vittima del razzismo, e l'omicidio del magistrato Falcone, persona che ebbe un elevato senso del dovere e una grande idea di Stato. Lo stesso Stato si impegna a coinvolgere il cittadino in una cittadinanza attiva, utilizzando tutti i mezzi possibile, compresi gli spot pubblicitari. Ciononostante, si verificano occasioni in cui lo Stato non agisca per il bene della popolazione, come è successo durante l'emergenza Covid-19.
In letteratura il termine fu analizzato da letterati del calibro di Machiavelli, ne Il Principe, Leopardi, nello Zibaldone studia la rimembranza, e Ungaretti, analizza la morte in poesia.
8 giugno 2020
5 giugno 2020
2 giugno 2020
MUSICOTERAPIA, L'EFFETTO DELLA MUSICA
Che cos’è la musicoterapia?
La musicoterapia è una tecnica che utilizza la musica come strumento terapeutico, grazie ad un uso razionale dell’elemento sonoro, per promuovere il benessere della persona nella sua complessità, includendo il corpo, la mente e lo spirito. Ricorrendo alla musica – ma anche al suono – come strumenti di comunicazione non verbale, per rieducare, riabilitare oppure curare, la musicoterapia viene utilizzata in ambiti differenti, spaziando da quello della salute (come prevenzione, riabilitazione e supporto) a quello del benessere, con l’intento di raggiungere un maggiore equilibrio e una migliore armonia psico-fisica.
“La musica aiuta a conoscersi meglio, sondando con cautela e tranquillità le fragili pieghe del nostro corpo psichico”. È il messaggio lanciato dalla Federazione Italiana Musicoterapia (FEDIM), sottolineando come “le motivazioni che muovono le persone ad ascoltare o a produrre musica nascono per lo più dalla necessità pressante di entrare in una dimensione mentale che permetta il contatto con la propria sfera emotiva, dove è possibile la strutturazione di uno spazio immateriale gestibile secondo le regole della propria fantasia”. Una serie di concetti importanti, questi, che vanno ad avvalorare il valore della musica: ascoltare (oppure fare) della musica è una vera a propria attività artistica.
I suoni sono fenomeni fisici che sono in grado di influenzare tutte le cose con le quali vengono in contatto. Ad esempio, determinati suoni di particolari frequenze sono capaci di rompere un vetro; altri suoni particolari, impercettibili all’orecchio umano, possono essere utilizzati per impartire ordini ad un cane. Una serie di studi dimostrano che la musica influisce perfino sulla crescita delle piante.
La Toscana è una delle poche regioni nel nostro Paese a riconoscere il profilo professionale di chi usa la musica per aiutare chi ha problemi di salute.
La musicoterapia è una tecnica che utilizza la musica come strumento terapeutico, grazie ad un uso razionale dell’elemento sonoro, per promuovere il benessere della persona nella sua complessità, includendo il corpo, la mente e lo spirito. Ricorrendo alla musica – ma anche al suono – come strumenti di comunicazione non verbale, per rieducare, riabilitare oppure curare, la musicoterapia viene utilizzata in ambiti differenti, spaziando da quello della salute (come prevenzione, riabilitazione e supporto) a quello del benessere, con l’intento di raggiungere un maggiore equilibrio e una migliore armonia psico-fisica.
Astrazione del concetto. |
“La musica aiuta a conoscersi meglio, sondando con cautela e tranquillità le fragili pieghe del nostro corpo psichico”. È il messaggio lanciato dalla Federazione Italiana Musicoterapia (FEDIM), sottolineando come “le motivazioni che muovono le persone ad ascoltare o a produrre musica nascono per lo più dalla necessità pressante di entrare in una dimensione mentale che permetta il contatto con la propria sfera emotiva, dove è possibile la strutturazione di uno spazio immateriale gestibile secondo le regole della propria fantasia”. Una serie di concetti importanti, questi, che vanno ad avvalorare il valore della musica: ascoltare (oppure fare) della musica è una vera a propria attività artistica.
I suoni sono fenomeni fisici che sono in grado di influenzare tutte le cose con le quali vengono in contatto. Ad esempio, determinati suoni di particolari frequenze sono capaci di rompere un vetro; altri suoni particolari, impercettibili all’orecchio umano, possono essere utilizzati per impartire ordini ad un cane. Una serie di studi dimostrano che la musica influisce perfino sulla crescita delle piante.
La Toscana è una delle poche regioni nel nostro Paese a riconoscere il profilo professionale di chi usa la musica per aiutare chi ha problemi di salute.
fonti:
1 giugno 2020
SERIE TV (STEP #22)
PRIMA PUNTATA
Siamo nel 2018. Francesco è un ragazzo di 19 anni che si è sempre interessato della natura, a tal punto da intraprendere un percorso di studi universitario sulla biologia. Le sue estati le trascorre al mare, dove si diverte a nuotare e ad osservare i pesci con la maschera, o in montagna con il padre. A lui piace fare le camminate per i monti e nel corso degli anni è diventato esperto ad avvistare marmotte, stambecchi e rapaci, più raramente. L'intero periodo invernale vorrebbe trascorrerlo in montagna per dedicarsi allo sci alpinismo e alle esperienze sui ghiacciai: Francesco ama indossare i ramponi per camminare sul ghiaccio e sulla neve senza scivolare ad ogni passo. Insomma, l'effetto che la natura ha su di lui è incredibile, rimane affascinato ogni volta che la natura gli offre lo spettacolo di un incantevole paesaggio.
SECONDA PUNTATA
Allo stesso tempo però Francesco è preoccupato per il fenomeno dell'inquinamento ambientale, che negli ultimi mesi viene preso in considerazione grazie all'impegno di Greta Thunberg, un'attivista di 15 anni svedese.
Una mattina Francesco si sveglia e si rende conto che qualcosa è cambiato rispetto alla sera precedente, quando era andato a dormire: la sua città è avvolta da una nebbiolina grigia, che rende l'aria irrespirabile e le dà un odore sgradevole; il parco di platani che era presente fino alla sera prima e vedeva da camera sua non esiste più, essendo stato rimpiazzato da un centro commerciale. Inoltre il fiume che attraversa la città da che aveva un colore blu era diventato nero e guardando le montagne si accorge che non sono più presenti le chiazze bianco-azzurre e quelle verdi tipiche dei monti: i ghiacciai erano completamente sciolti e i boschi bruciati. I cambiamenti erano troppo profondi per avvenire da un giorno all'altro. Allora, guardandosi allo specchio, ha la conferma che magicamente era passata molto più di una notte: 30 anni. Trent'anni erano trascorsi dalla sera prima e ciò che aveva visto non appena si svegliò erano le conseguenze dell'effetto serra e di tutte le forme di inquinamento prodotte dall'essere umano. Sì, essere umano che trent'anni prima non ha agito per tutelare l'ambiente e addirittura una parte negava l'esistenza dell'inquinamento.
TERZA PUNTATA
La sua tristezza è così tanta e il dolore così atroce che non accetta la dura realtà e desidera tornare negli anni di quando era ragazzo. Questa sua volontà è così profonda che si avvera e un'altra volta viaggia nel tempo.
La prima persona che incontra è il suo amatissimo nonno e dopo avergli raccontato quanto accaduto gli chiede di narrargli una storia che gli facesse dimenticare la brutta vicenda che ha vissuto. A questo punto il nonno soddisfa il volere del nipote spaventato e gli racconta dei paesaggi di quando lui era bambino: gli immensi verdi prati delle campagne, i laghi, i boschi popolati dagli uccellini cinguettanti... Le parole del nonno hanno su Francesco un effetto molto positivo e il nipote, immaginando la scena bucolica, si lascia trasportare dalla soave voce del nonno: riesce nuovamente a viaggiare nel tempo, questa volta all'interno della sua mente. Fino a quando il nostro protagonista si addormenta.
Siamo nel 2018. Francesco è un ragazzo di 19 anni che si è sempre interessato della natura, a tal punto da intraprendere un percorso di studi universitario sulla biologia. Le sue estati le trascorre al mare, dove si diverte a nuotare e ad osservare i pesci con la maschera, o in montagna con il padre. A lui piace fare le camminate per i monti e nel corso degli anni è diventato esperto ad avvistare marmotte, stambecchi e rapaci, più raramente. L'intero periodo invernale vorrebbe trascorrerlo in montagna per dedicarsi allo sci alpinismo e alle esperienze sui ghiacciai: Francesco ama indossare i ramponi per camminare sul ghiaccio e sulla neve senza scivolare ad ogni passo. Insomma, l'effetto che la natura ha su di lui è incredibile, rimane affascinato ogni volta che la natura gli offre lo spettacolo di un incantevole paesaggio.
SECONDA PUNTATA
Allo stesso tempo però Francesco è preoccupato per il fenomeno dell'inquinamento ambientale, che negli ultimi mesi viene preso in considerazione grazie all'impegno di Greta Thunberg, un'attivista di 15 anni svedese.
Una mattina Francesco si sveglia e si rende conto che qualcosa è cambiato rispetto alla sera precedente, quando era andato a dormire: la sua città è avvolta da una nebbiolina grigia, che rende l'aria irrespirabile e le dà un odore sgradevole; il parco di platani che era presente fino alla sera prima e vedeva da camera sua non esiste più, essendo stato rimpiazzato da un centro commerciale. Inoltre il fiume che attraversa la città da che aveva un colore blu era diventato nero e guardando le montagne si accorge che non sono più presenti le chiazze bianco-azzurre e quelle verdi tipiche dei monti: i ghiacciai erano completamente sciolti e i boschi bruciati. I cambiamenti erano troppo profondi per avvenire da un giorno all'altro. Allora, guardandosi allo specchio, ha la conferma che magicamente era passata molto più di una notte: 30 anni. Trent'anni erano trascorsi dalla sera prima e ciò che aveva visto non appena si svegliò erano le conseguenze dell'effetto serra e di tutte le forme di inquinamento prodotte dall'essere umano. Sì, essere umano che trent'anni prima non ha agito per tutelare l'ambiente e addirittura una parte negava l'esistenza dell'inquinamento.
TERZA PUNTATA
La sua tristezza è così tanta e il dolore così atroce che non accetta la dura realtà e desidera tornare negli anni di quando era ragazzo. Questa sua volontà è così profonda che si avvera e un'altra volta viaggia nel tempo.
La prima persona che incontra è il suo amatissimo nonno e dopo avergli raccontato quanto accaduto gli chiede di narrargli una storia che gli facesse dimenticare la brutta vicenda che ha vissuto. A questo punto il nonno soddisfa il volere del nipote spaventato e gli racconta dei paesaggi di quando lui era bambino: gli immensi verdi prati delle campagne, i laghi, i boschi popolati dagli uccellini cinguettanti... Le parole del nonno hanno su Francesco un effetto molto positivo e il nipote, immaginando la scena bucolica, si lascia trasportare dalla soave voce del nonno: riesce nuovamente a viaggiare nel tempo, questa volta all'interno della sua mente. Fino a quando il nostro protagonista si addormenta.
31 maggio 2020
ETICA DELL'EFFETTO PLACEBO (STEP #21)
Nel linguaggio corrente il termine placebo (dal latino piacerò) è usato per indicare una sostanza o, più in generale, un trattamento inerte che viene prescritto che viene prescritto per compiacere il paziente, in assenza di una reale terapia. Nonostante il placebo non contenga di per sé un principio attivo, è possibile che il paziente percepisca un reale miglioramento della propria patologia (per esempio una riduzione della percezione del dolore). Questo è ciò che viene definito effetto placebo.
La domanda a cui tendenzialmente i medici cercano di rispondere è “Il farmaco attivo è migliore del placebo?”.
Idea di complessità della nostra mente. |
Se un contesto positivo può produrre effetti positivi, un contesto negativo può produrre effetti negativi. In questo secondo caso, viene utilizzato il termine nocebo. Un effetto nocebo nasce da un’aspettativa negativa, ovvero dalla credenza che una determinata situazione possa condurre a un esito negativo.
Una risposta del genere può avvenire, ad esempio, quando il medico informa un paziente delle possibili complicazioni di un certo trattamento, o quando si assume un farmaco di cui, ovviamente, si conoscono gli eventuali effetti collaterali. In questi casi, l’aspettativa dell’effetto avverso può creare una percezione negativa del trattamento nel paziente e innescare il rilascio di alcuni neurotrasmettitori, come la dopamina o alcuni oppioidi endogeni, di cui è stato dimostrato il coinvolgimento in risposte nocebo, come l’iperalgesia (percezione eccessiva del dolore) indotta dall'ansia.
Questo effetto rischia di mettere i medici di fronte a un serio dilemma etico. Se da un lato, infatti, sono obbligati a comunicare ai pazienti tutti i possibili effetti collaterali di una terapia, il loro compito è anche quello di minimizzare i rischi derivanti dall'intervento medico, e quindi anche di evitare di scatenare risposte nocebo influenzando involontariamente il paziente.
Per risolvere il problema, i ricercatori suggeriscono due possibili soluzioni. La prima è di prestare maggior attenzione alla comunicazione tra medico e paziente, cercando ad esempio di enfatizzare la tollerabilità delle misure terapeutiche proposte. Una soluzione alternativa, più radicale, potrebbe essere quella di richiedere al paziente il permesso di tacere completamente i possibili effetti collaterali delle terapie che gli vengono proposte. A mio avviso non penso che questa seconda opzione porti ai risultati desiderati, in quanto il paziente comunque viene a sapere dei possibili effetti collaterali e quindi vi è la possibilità di un effetto nocebo indesiderato.
Una risposta del genere può avvenire, ad esempio, quando il medico informa un paziente delle possibili complicazioni di un certo trattamento, o quando si assume un farmaco di cui, ovviamente, si conoscono gli eventuali effetti collaterali. In questi casi, l’aspettativa dell’effetto avverso può creare una percezione negativa del trattamento nel paziente e innescare il rilascio di alcuni neurotrasmettitori, come la dopamina o alcuni oppioidi endogeni, di cui è stato dimostrato il coinvolgimento in risposte nocebo, come l’iperalgesia (percezione eccessiva del dolore) indotta dall'ansia.
Questo effetto rischia di mettere i medici di fronte a un serio dilemma etico. Se da un lato, infatti, sono obbligati a comunicare ai pazienti tutti i possibili effetti collaterali di una terapia, il loro compito è anche quello di minimizzare i rischi derivanti dall'intervento medico, e quindi anche di evitare di scatenare risposte nocebo influenzando involontariamente il paziente.
Per risolvere il problema, i ricercatori suggeriscono due possibili soluzioni. La prima è di prestare maggior attenzione alla comunicazione tra medico e paziente, cercando ad esempio di enfatizzare la tollerabilità delle misure terapeutiche proposte. Una soluzione alternativa, più radicale, potrebbe essere quella di richiedere al paziente il permesso di tacere completamente i possibili effetti collaterali delle terapie che gli vengono proposte. A mio avviso non penso che questa seconda opzione porti ai risultati desiderati, in quanto il paziente comunque viene a sapere dei possibili effetti collaterali e quindi vi è la possibilità di un effetto nocebo indesiderato.
fonti:
29 maggio 2020
RAZZISMO NEGLI STATI UNITI
Il 25 maggio 2020 negli Stati Uniti, più precisamente a Minneapolis città nel Minnesota, è morto George Floyd, un signore di 46 afroamericano, dopo esser stato immobilizzato da tre agenti della polizia in seguito ad un posto di blocco. In particolare uno di questi premeva con il ginocchio sul suo collo, impedendogli una normale respirazione.
Questo è solo l'ultimo caso in cui un uomo nero muore in seguito a dinamiche simili. E questo è razzismo.
Questo episodio non è passato inosservato a livello mondiale, ovviamente, e ha provocato una grande indignazione in tutti gli ambiti, dallo sport al mondo dello spettacolo.
Inoltre negli Stati Uniti sono state organizzate manifestazioni di protesta per denunciare le violenze della polizia, il clima di impunità per i colpevoli (l'agente era già stato coinvolto in almeno altri due incidenti sparando ai sospettati) e i continui abusi nei confronti della popolazione afroamericana (neanche un mese fa è stato ucciso un ragazzo nero che correva in un parco da due persone bianche, senza alcun motivo), che hanno provocato duri scontri con le forze dell'ordine.
L'attivista di Black Lives Matter Tamika Mallory ha spiegato che "se i palazzi bruciano è perché questa città, questo stato, preferisce preservare una mentalità da supremazia bianca piuttosto che aiutare ad arrestare quattro poliziotti che hanno ucciso un nero. Non parliamo di casi isolati, di poliziotti buoni contro poliziotti cattivi. I palazzi non bruciano solo per nostro fratello. Bruciano perché la gente qui in Minnesota sta dicendo a New York, alla California, al resto del paese: adesso basta."
Il presidente degli USA Trump ha chiamato criminali i protestanti sostenendo che stiano "disonorando la memoria di George Floyd". Il tweet in cui il presidente minacciava di inviare a Minneapolis la guardia nazionale e invoca l'uso di armi è stato segnalato da Twitter poiché violerebbe "gli standard sull'esaltazione alla violenza".
Questo è solo l'ultimo caso in cui un uomo nero muore in seguito a dinamiche simili. E questo è razzismo.
Murales che raffigura George Floyd. I CAN'T BREATHE (non riesco a respirare): queste le parole del signore mentre era immobilizzato. |
Questo episodio non è passato inosservato a livello mondiale, ovviamente, e ha provocato una grande indignazione in tutti gli ambiti, dallo sport al mondo dello spettacolo.
Inoltre negli Stati Uniti sono state organizzate manifestazioni di protesta per denunciare le violenze della polizia, il clima di impunità per i colpevoli (l'agente era già stato coinvolto in almeno altri due incidenti sparando ai sospettati) e i continui abusi nei confronti della popolazione afroamericana (neanche un mese fa è stato ucciso un ragazzo nero che correva in un parco da due persone bianche, senza alcun motivo), che hanno provocato duri scontri con le forze dell'ordine.
L'attivista di Black Lives Matter Tamika Mallory ha spiegato che "se i palazzi bruciano è perché questa città, questo stato, preferisce preservare una mentalità da supremazia bianca piuttosto che aiutare ad arrestare quattro poliziotti che hanno ucciso un nero. Non parliamo di casi isolati, di poliziotti buoni contro poliziotti cattivi. I palazzi non bruciano solo per nostro fratello. Bruciano perché la gente qui in Minnesota sta dicendo a New York, alla California, al resto del paese: adesso basta."
Tamika Mallory. |
Il presidente degli USA Trump ha chiamato criminali i protestanti sostenendo che stiano "disonorando la memoria di George Floyd". Il tweet in cui il presidente minacciava di inviare a Minneapolis la guardia nazionale e invoca l'uso di armi è stato segnalato da Twitter poiché violerebbe "gli standard sull'esaltazione alla violenza".
28 maggio 2020
NELLO ZIBALDONE (STEP #20)
LE RIMEMBRANZE DELLA FANCIULLEZZA
Elio Giordano interpreta Giacomo Leopardi ne "Il Giovane Favoloso" diretto da Mario Martone (2014) |
"L’antico è un principalissimo ingrediente delle sublimi sensazioni, siano materiali, come una prospettiva, una veduta romantica ec. ec. o solamente spirituali ed interiori. Perchè ciò? per la tendenza dell’uomo all’infinito. L’antico non è eterno, e quindi non è infinito, ma il concepire che fa l’anima uno spazio di molti secoli, produce una sensazione indefinita, l’idea di un tempo indeterminato, dove l’anima si perde, e sebben sa che vi sono confini, non li discerne, e non sa quali sieno. Non così nelle cose moderne, perch’ella non vi si può perdere, e vede chiaramente tutta la stesa del tempo, e giunge subito all’epoca, al termine", dice Leopardi.
Leopardi dice che se da fanciulli una veduta o una pittura ci piace particolarmente, allora l'idea che essa ci desta tende all'infinito; c'è un profondo legame tra fanciullezza ed età adulta, in quanto ciò che ci attrae da adulto non è altro che un ricordo della fanciullezza. Quindi il ricordo assume la bellezza del vago e dell'indefinito, rendendo il ricordo qualcosa di poetico è questo è proprio l'effetto del passare del tempo.
fonti:
IL PIACERE DEI TESTI, GIACOMO LEOPARDI, Guido Baldi, Silvia Giusso, Mario Razzetti, Giuseppe Zaccaria, paravia, 2014
27 maggio 2020
TREETOPIA, L'UTOPIA DEGLI ALBERI (STEP #19)
"Il fascino e gli echi storici dei giardini pensili di Babilonia, costruiti dal Re Nabucodonosor II, e la suggestione delle città del futuro. Le foreste urbane, ovvero gli spazi verdi ricreati su mura, balconi e tetti di grandi palazzi, stanno cambiando il profilo delle metropoli. Non solo per il valore estetico, ma, soprattutto, per quello ambientale. Questi progetti permettono di unire la bellezza ad un aiuto concreto per l’ecosistema: sono in grado di abbassare le temperature di qualche grado, creando ombra, assorbono l’inquinamento e contribuiscono ad aumentare la sensazione di benessere di chi vive o lavora al loro interno.
L’urbanista e professore alla Leeds Beckett University Alan Simson ha lanciato su The Conversation , testata che riunisce interventi di intellettuali e accademici, una suggestione interessante: quella della Treetopia , l’utopia degli alberi. Un’idea di città in cui le piante diventano protagoniste ovunque, negli spazi pubblici e in quelli privati, nei parchi e sulle case.
Il Caixa Forum di Madrid, galleria d’arte ideata dagli architetti Herzog & de Meuron. Il giardino verticale è del designer Patrick Blanc Spain |
In Italia, e nel mondo, il simbolo del nuovo corso architettonico è ormai il Bosco Verticale di Milano. E' stato inaugurato nell’ottobre 2014 e ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui l’Highrise Award, che ogni due anni premia il grattacielo più bello del mondo. Ma gli esempi sono tantissimi. Dalle 44.000 piante e oltre 200 specie di fiori che adornano la facciata del centro commerciale Fiordaliso di Rozzano (Milano), disegnato da Francesco Bollani, alle spettacolari terrazze dell’hotel Parkroyal di Pickering, Singapore, fino alle torri verdi del Blues Mountains a Sidney o a quelle scenografiche dell’Agorà Garden di Taipei a Taiwan, capaci di assorbire oltre 130 tonnellate di CO2 all’anno."
fonti:
LA MORTE DI DIO NELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA: NIETZSCHE (STEP #18)
Il concetto di morte di Dio in Friedrich Nietzsche si sviluppa a partire dalla prima fase del suo pensiero.
La morte di Dio è il fatto storico che fa da necessaria premessa alla possibilità di concepire il presente come valore in sé, libero da passato e futuro, eticamente immotivato. La morte di Dio reca con sé senso di vertigine e di perdita e il dubbio che questo avvenimento recentissimo non sia stato ancora avvertito in tutta la sua gravità. Quindi nascono due tipi di reazioni, definite dal nichilismo: attivo e passivo.
Edvard Munch, Ritratto di Friedrich Nietzsche, 1906, Olso, Munch-Museet. |
La morte di Dio è il fatto storico che fa da necessaria premessa alla possibilità di concepire il presente come valore in sé, libero da passato e futuro, eticamente immotivato. La morte di Dio reca con sé senso di vertigine e di perdita e il dubbio che questo avvenimento recentissimo non sia stato ancora avvertito in tutta la sua gravità. Quindi nascono due tipi di reazioni, definite dal nichilismo: attivo e passivo.
Il primo dà meraviglia e gioia: "Dio è morto e il nostro mare è di nuovo aperto, forse non ci fu mai un mare così aperto." Chi vive cercando di farlo al massimo, cercando nuovi valori. Non accetta il nulla, vuole affermare se stesso e la sua posizione rispetto al nulla, da cui riesce a ricavare energia e stimoli. In questo consiste la volontà di potenza, ossia la manifestazione di voglia di vivere. Su questi princìpi si basa il superuomo: cerca di creare se stesso, si supera.
Il secondo è tipico di chi di fronte al nulla subisce la situazione e aspetta, atteggiamento di chi rinuncia a vivere. Queste persone si raccontano delle favole e si illudono con la creazione di vaghe realizzazioni.
Il secondo è tipico di chi di fronte al nulla subisce la situazione e aspetta, atteggiamento di chi rinuncia a vivere. Queste persone si raccontano delle favole e si illudono con la creazione di vaghe realizzazioni.
fonti:
SKEPSIS, La Filosofia come ricerca, Dal Positivismo A Freud,
Gianni Gentile, Luigi Ronga, Merio Bertelli
Gianni Gentile, Luigi Ronga, Merio Bertelli
23 maggio 2020
IL MAGISTRATO GIOVANNI FALCONE
Capaci, 23 maggio 1992,
muore in un attentato organizzato dalla mafia Giovanni Falcone, uno dei magistrati che più di tutti ha combattuto la mafia in Sicilia. I risultati ottenuti dalle sue indagini furono molto positivi nell'ottica della lotta alle mafie.
"Che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così. Solo che quando si tratta di rimboccarsi le maniche ed incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare. Ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare."
Propongo di seguito un'intervista al giudice da parte di Corrado Augias a "Telefono Giallo" nel 1991 e a "Babele" nel 1992. Perché non venga dimenticato e le sue azioni non siano state vane.
20 maggio 2020
ABBECEDARIO (STEP #17)
19 maggio 2020
GLI EFFETTI DEL CAFFE'
L'irrinunciabile tazzina di caffè rappresenta un rito tipicamente italiano. C'è chi ne studia gli aspetti psicologici e chi si occupa di studiarne il rapporto con la salute umana.
Tra le molte componenti nutrizionali del caffè, la più nota e studiata è senza dubbio la caffeina, poiché dotata di proprietà importanti, come:
Le ripercussioni della caffeina sulla salute umana sono dose dipendenti. Un consumo elevato di caffè espone l'organismo a diversi rischi:
L'essenza del caffè. |
Tra le molte componenti nutrizionali del caffè, la più nota e studiata è senza dubbio la caffeina, poiché dotata di proprietà importanti, come:
- l'effetto stimolatorio sulla secrezione gastrica e su quella biliare;
- l'effetto tonico e stimolatorio sulla funzionalità cardiaca e nervosa;
- quando è eccessivo, l'effetto stimolatorio sulla secrezione gastrica può causare danni al sistema digerente;
- l'effetto tonico e stimolatorio sulla funzionalità cardiaca e nervosa, può rivelarsi dannoso per persone che soffrono di insonnia, vampate di calore ed ipertensione.
18 maggio 2020
EFFETTI SPECIALI DA OSCAR (STEP #16)
"Joe Letteri, nato ad Aliquippa, Pennsylvania, è un esperto statunitense di origini italiane di effetti speciali cinematografici digitalizzati, che ha contribuito con il suo talento a realizzare film di grande successo generalmente di genere fantasy, fantascientifico e avveniristico, vincendo cinque Premi Oscar, quattro premi BAFTA (British Academy Film Awards, l'equivalente britannico dei premi Oscar) e tre premi VES (Visual Effects Society, la sola organizzazione dell'industria dell'intrattenimento che rappresenta l'intera gamma dei professionisti degli effetti visivi, in tutte le aree di intrattenimento da film, televisione e spot pubblicitari ai video musicali e videogiochi.).
Joe Letteri. |
I film con cui ha vinto i premi Oscar per i migliori effetti speciali sono Il Signore degli Anelli "Le due Torri" (2003) e "Il Ritorno del Re" (2004), King Kong (2006) e Avatar (2009).
E' interessante e particolare sapere che sebbene Avatar sia pieno di azione e scene spettacolari, è stata una semplice inquadratura di Neytiri (Zoe Saldana) che si abbevera da una foglia che ha fatto ricevere all'opera i suoi premi VFX, ossia gli effetti visivi.
Fotogramma del film Avatar. |
fonti:
16 maggio 2020
I LIMITI DELLO SVILUPPO (STEP #15)
Gli autori del libro... |
...e il grafico relativo ai limiti dello sviluppo. |
Basandosi su (primitive, al tempo) simulazioni al computer, il libro raccontava lo stato del pianeta e delle risorse, della popolazione umana e dei sistemi naturali.
Non era un libro di previsioni, ma solo di idee, suggerimenti e allarmi su come affrontare i problemi che, presumibilmente, si sarebbe trovato di fronte il nostro pianeta nel giro di pochi anni. «Badate», dicevano gli autori, «che il pianeta è limitato, e lo sviluppo economico e soprattutto sociale non può proseguire molto a lungo senza andare a scontrarsi con i confini fisici del pianeta.» Forniva la predizione del trend mondiale futuro per popolazione, produzione, cibo, inquinamento e risorse naturali, concludendo che la crescita infinita in un pianeta dalle risorse finite non è possibile.
Tema più che mai attuale sono tutte le forme di inquinamento ambientale, tra cui l'effetto serra. Alla crescita economica segue inesorabile la crescita della popolazione, che fa crescere il prodotto industriale, il consumo di risorse naturali e l’inquinamento fino al collasso, come si deduce dal grafico. Ogni anno sono 7 milioni i morti in tutto il mondo a causa dell'inquinamento atmosferico. L'effetto serra è la causa principale dell'innalzamento della temperatura del globo e quindi dello scioglimento dei ghiacciai. Secondo alcuni scienziati il nostro pianeta avrebbe superato il punto di non ritorno sul cambiamento climatico con impatti ormai irreversibili. Il cambiamento climatico in atto sarebbe una vera e propria minaccia alla sopravvivenza della civiltà sul pianeta.Quarant'anni dopo si può dire che gran parte delle idee del profetico volume siano ancora vive.
I fotografi e biologi Paul Nicklen e Cristina Mittermeier hanno documentato
la sofferenza di un orso polare rimasto senza cibo a causa dei cambiamenti climatici sull'isola di Baffin, nell'Artico canadese. |
12 maggio 2020
L'EFFETTO FOTOELETTRICO
Nel 1905 Einstein, in uno dei tre celebri articoli di quell'anno, formulò una teoria dello scambio di energia tra radiazione elettromagnetica e materia che fornì una spiegazione tanto semplice quanto rivoluzionaria delle osservazioni di Lenard, che nel 1902 avviò una serie di esperimenti per determinare come l’energia dei fotoelettroni emessi dipendesse dall'intensità della luce.
E' grazie a questi studi che Albert Einstein vinse il premio Nobel per la fisica nel 1921 e non per la Teoria della Relatività, come molti credono.
E' grazie a questi studi che Albert Einstein vinse il premio Nobel per la fisica nel 1921 e non per la Teoria della Relatività, come molti credono.
Albert Einstein, con Frank Aydelotte, direttore del Institute for Advanced Study, e sua moglie, mostra la lingua al fotografo Arthur Sasse. |
"Il suo assunto centrale fu che la radiazione, negli scambi energetici, debba essere pensata come costituita da pacchetti indivisibili (fotoni: quanti di luce), di energia proporzionale alla frequenza della luce stessa, secondo la formula:
essendo f la frequenza della radiazione ed h la costante di Planck.
Ora, gli elettroni di conduzione in un metallo possono essere considerati, dal punto di vista energetico, come intrappolati in una buca di energia potenziale. La profondità di tale buca, detta funzione lavoro ed indicata con W, corrisponde al lavoro che occorre fare su uno di essi, situato in prossimità della superficie, per sottrarlo al metallo stesso. W rappresenta quindi la minima spesa energetica per estrarre un elettrone. Se un quanto di luce interagisce (urta) con l’elettrone può cedere a questo una quantità di energia data dalla formula (1). Di tale energia, una quantità almeno pari a W verrà spesa dalla particella per sottrarsi al legame del metallo, il resto sarà da essa trasportato sotto forma di energia cinetica residua, che indicheremo con K. Risulta chiaro che per gli elettroni più energetici emessi vale:
Efotone=hf (1)
essendo f la frequenza della radiazione ed h la costante di Planck.
Ora, gli elettroni di conduzione in un metallo possono essere considerati, dal punto di vista energetico, come intrappolati in una buca di energia potenziale. La profondità di tale buca, detta funzione lavoro ed indicata con W, corrisponde al lavoro che occorre fare su uno di essi, situato in prossimità della superficie, per sottrarlo al metallo stesso. W rappresenta quindi la minima spesa energetica per estrarre un elettrone. Se un quanto di luce interagisce (urta) con l’elettrone può cedere a questo una quantità di energia data dalla formula (1). Di tale energia, una quantità almeno pari a W verrà spesa dalla particella per sottrarsi al legame del metallo, il resto sarà da essa trasportato sotto forma di energia cinetica residua, che indicheremo con K. Risulta chiaro che per gli elettroni più energetici emessi vale:
K=hf - W (2)."
fonti:
9 maggio 2020
SENSIBILIZZAZIONE E' LA SOLUZIONE (STEP #14)
Articolo de Il Giornale dell'Umbria. |
Molte sono le notizie che sentiamo ai telegiornali o leggiamo sui quotidiani riguardanti gli effetti delle droghe, soprattutto sui giovani. Spesso giovani ragazzi si mettono alla guida per tornare a casa ma hanno un tasso di alcolemia superiore al limite consentito. E così nascono le tragedie che ci vengono raccontate dai media. Fatti di cronaca nera riconducibili all'alcol possono anche essere liti nate al di fuori delle discoteche.
Il punto su cui soffermarsi è la sensibilizzazione delle persone e questa deve essere trasmessa ai giovani; fondamentale è l'educazione dei genitori, che danno l'esempio, ma secondo me altrettanto importante è il ruolo della scuola, dove possono intervenire esperti e quindi sensibilizzare maggiormente il ragazzo. La scuola prima di tutto deve formare un cittadino responsabile e che rispetti le regole.
8 maggio 2020
CENNI DI INGEGNERIA SISMICA (STEP #13)
"L'ingegneria sismica, settore multidisciplinare dell’ingegneria civile, si occupa di studiare la risposta ai terremoti dell’ambiente costruito e dei terreni al fine di progettare costruzioni nuove sicure e aumentare la sicurezza sismica delle costruzioni esistenti. Gli effetti sismici possono essere devastanti, ad esempio nel caso in cui le costruzioni non siano adeguatamente costruite, secondo precisi modelli.
Per studiare l’effetto dei terremoti sulle costruzioni e quindi poi definire determinati modelli da seguire non bastano le teorie della dinamica sismica e le osservazioni dei danni causati da terremoti passati. Fondamentali sono le prove sperimentali, prime fra tutte quelle su tavola vibrante. Si tratta di tavole sulle quali viene costruita una struttura, in scala reale o ridotta. Vengono quindi simulati alla base della tavola
Modello di tavola vibrante sismica con edificio di prova. |
Per studiare l’effetto dei terremoti sulle costruzioni e quindi poi definire determinati modelli da seguire non bastano le teorie della dinamica sismica e le osservazioni dei danni causati da terremoti passati. Fondamentali sono le prove sperimentali, prime fra tutte quelle su tavola vibrante. Si tratta di tavole sulle quali viene costruita una struttura, in scala reale o ridotta. Vengono quindi simulati alla base della tavola
una sequenza di spostamenti, corrispondenti ad un terremoto. Queste prove sono utilissime, ma anche molto costose. Diventano fondamentali i cosiddetti modelli di calcolo per la valutazione di sicurezza delle strutture.
Gli studi della risposta delle strutture ai terremoti si basano sui seguenti concetti: elasticità e duttilità, probabilità. Una costruzione inelastica risulta più fragile; se è stata progettata per essere duttile, essa può subire danni importanti ma non crolla. Infine, secondo l'ultimo tema, dato un certo sito, non si può dire con certezza quando ci sarà un terremoto di una certa intensità. Quello che si può stimare è la probabilità che, in un certo lasso di tempo, ci sia un terremoto di una certa intensità."
6 maggio 2020
IL PENSIERO MODERNO DI GIORDANO BRUNO (STEP #12)
Ritratto di Giordano Bruno, stampa popolare. |
Giordano Bruno pose le basi filosofiche della Rivoluzione astronomica, in quanto sostiene che l'universo è infinito perché in esso si rispecchia l'infinità del Creatore: il mondo è effetto di Dio, che è la sua causa; ma Dio è causa infinita; dunque il mondo, come effetto di Dio infinito, dev'essere anch'esso infinito, poiché Dio non è solo causa dell'universo, ma principio immanente in esso, perché la causa permane nell'effetto.
«e sappiamo certo che essendo effetto e principiato da una
causa infinita e principio infinito, deve secondo la capacità sua corporale e modo suo essere infinitamente infinito. [...] non è possibile giamai di trovar raggione semiprobabile per la quale sia margine di questo universo corporale»
causa infinita e principio infinito, deve secondo la capacità sua corporale e modo suo essere infinitamente infinito. [...] non è possibile giamai di trovar raggione semiprobabile per la quale sia margine di questo universo corporale»
La visione infinita del mondo suscitò l'esaltazione di Bruno: finalmente venivano abbattute le mura esterne dell'universo e finiva ogni dualismo fra Cielo e Terra. Il mondo è infinito perché effetto infinito di una causa infinita. E' impensabile che Dio si manifesti in maniera diversa nell'universo; contro la divisione aristotelica tra mondo terrestre e mondo celeste, Bruno sostiene che tutto l'universo, compresa la terra, ha uguale dignità.
fonti:
G. Gentile - L. Ronga - M. Bertelli, SKÉPSIS, La filosofia come ricerca, Dall'Umanesimo a Hume
4 maggio 2020
LE CROCIATE
Se è vero che il primo scopo delle Crociate (XI-XIII secolo), cioè la definitiva sottrazione dei Luoghi Santi ai Turchi, non fu raggiunto, è pur vero che esse ebbero effetti di grande portata per la vita di quell'epoca e per la storia successiva.
Rifiorì non solo il commercio in Italia, ma tutta la vita economica europea del tempo. Si svilupparono in particolare le costruzioni navali e in tutta Europa aumentò la produzione di armi. Lo sviluppo del commercio, dell'artigianato e in genere delle manifatture ridusse l'importanza, come ceto sociale, di nobili guerrieri e dei proprietari terrieri.
Chi più si giovò delle Crociate, dal punto di vista economico e politico, furono la repubbliche marinare italiane. Già Amalfi, Venezia e Bari avevano iniziato relazioni mercantili con l'Oriente; ma queste, e altre città marittime, come Pisa e Genova, fornendo aiuto con le loro flotte ai crociati, riuscirono ad accaparrarsi importanti privilegi commerciali ad Antiochia, a Beirut, a Tripoli di Siria, a Gerusalemme, a Cipro, a Damasco, ad Aleppo, a Costantinopoli, a Salonicco, in Egitto e in altri paesi dell'Africa settentrionale. Genova, Pisa, Venezia, soprattutto che conquistò porti e basi commerciali in Grecia, nelle isole dell'Egeo, persino a Costantinopoli e affermò il suo indiscusso primato nei traffici con l'Oriente, furono all'avanguardia della mirabile espansione e conquistarono il monopolio dei traffici con l'Oriente, diffondendo in Europa i prodotti delle più lontane terre asiatiche. La ricchezza che ad esse ne derivò fu di grande giovamento all'economia di molte regioni italiane.
Dal punto di vista religioso e militare le crociate rappresentarono, tutto sommato, un fallimento: molte risorse furono sacrificate per risultati modesti e temporanei; la sincera fede di molti crociati fu spesso strumentalizzata e messa al servizio di interessi economici; i rapporti tra cattolici e ortodossi e fra cristiani e musulmani si ruppero in modo irreparabile.
La presa di Gerusalemme, 7 giugno-15 luglio 1099,
rappresentazione artistica del XIX secolo.
|
Chi più si giovò delle Crociate, dal punto di vista economico e politico, furono la repubbliche marinare italiane. Già Amalfi, Venezia e Bari avevano iniziato relazioni mercantili con l'Oriente; ma queste, e altre città marittime, come Pisa e Genova, fornendo aiuto con le loro flotte ai crociati, riuscirono ad accaparrarsi importanti privilegi commerciali ad Antiochia, a Beirut, a Tripoli di Siria, a Gerusalemme, a Cipro, a Damasco, ad Aleppo, a Costantinopoli, a Salonicco, in Egitto e in altri paesi dell'Africa settentrionale. Genova, Pisa, Venezia, soprattutto che conquistò porti e basi commerciali in Grecia, nelle isole dell'Egeo, persino a Costantinopoli e affermò il suo indiscusso primato nei traffici con l'Oriente, furono all'avanguardia della mirabile espansione e conquistarono il monopolio dei traffici con l'Oriente, diffondendo in Europa i prodotti delle più lontane terre asiatiche. La ricchezza che ad esse ne derivò fu di grande giovamento all'economia di molte regioni italiane.
Notevoli vantaggi vennero dalle Crociate alla cultura, poiché resero possibile un proficuo incontro della civiltà europea con quella araba e con quella bizantina; l'arte, la scienza e la filosofia ebbero allora un nuovo impulso e la possibilità di spaziare verso più ampi orizzonti. Tornando in Europa crociati e mercanti portarono con sé testi greci o arabi di filosofia, medicina, chimica, matematica, astronomia.
27 aprile 2020
AI TEMPI DEL COVID-19 (STEP #11)
Covid-19 ha colpito in modo più o meno grave quasi la totalità dei Paesi del nostro pianeta; il che ha provocato molteplici conseguenze. Una su tutte la paralisi del sistema economico mondiale.
In particolare mi hanno colpito due conseguenze di questa pandemia.
Il primo punto riguarda i diritti. Perché se alcune delle misure più restrittive sono giustificate da ragioni sanitarie e hanno un limite temporale, altre sono solo un pretesto per inaugurare o proseguire politiche lesive dei diritti individuali e del pluralismo individuale e che vedono l'accentramento dei poteri. E questo non accade lontano da noi, ma in Europa. Ne sono esempio l'Ungheria, il cui primo ministro Orban ha ottenuto pieni poteri per combattere la pandemia fino alla fine dell'emergenza, per la quale non sono stati fissati limiti temporali. In Polonia e negli Stati del Texas e Ohio è diventato molto difficile abortire, diritto delle donne. In Slovenia sono stati conferiti poteri speciali al premier per aggirare le opposizioni e il parlamento. In Cambogia, Filippine, Uganda e Thailandia le forze dell'ordine sono responsabili di numerosi abusi e sono previste censure sui social media e mezzi di informazione.
Queste situazioni sono pericolose.
Il secondo riguarda i media: in televisione e alla radio non si faceva altro che parlare di questo. In prima serata il tema principale di ogni programma era il coronavirus; va bene che è un problema e quindi bisogna informare i cittadini ma molte volte a mio parere se ne parlava veramente troppo e spesso ci si focalizzava sulle cause e le origini del virus invece che concentrarsi sugli effetti dello stesso.
In particolare mi hanno colpito due conseguenze di questa pandemia.
Il primo punto riguarda i diritti. Perché se alcune delle misure più restrittive sono giustificate da ragioni sanitarie e hanno un limite temporale, altre sono solo un pretesto per inaugurare o proseguire politiche lesive dei diritti individuali e del pluralismo individuale e che vedono l'accentramento dei poteri. E questo non accade lontano da noi, ma in Europa. Ne sono esempio l'Ungheria, il cui primo ministro Orban ha ottenuto pieni poteri per combattere la pandemia fino alla fine dell'emergenza, per la quale non sono stati fissati limiti temporali. In Polonia e negli Stati del Texas e Ohio è diventato molto difficile abortire, diritto delle donne. In Slovenia sono stati conferiti poteri speciali al premier per aggirare le opposizioni e il parlamento. In Cambogia, Filippine, Uganda e Thailandia le forze dell'ordine sono responsabili di numerosi abusi e sono previste censure sui social media e mezzi di informazione.
Queste situazioni sono pericolose.
HUMAN RIGHTS! |
Il secondo riguarda i media: in televisione e alla radio non si faceva altro che parlare di questo. In prima serata il tema principale di ogni programma era il coronavirus; va bene che è un problema e quindi bisogna informare i cittadini ma molte volte a mio parere se ne parlava veramente troppo e spesso ci si focalizzava sulle cause e le origini del virus invece che concentrarsi sugli effetti dello stesso.
Anche i telegiornali erano diventati monotematici, a tal punto che sembrava che tutti i problemi precedenti al virus fossero misteriosamente scomparsi: le guerre fossero finite, i flussi migratori dall'Africa e dal Medio Oriente verso l'Europa fossero esauriti, il problema dell'inquinamento ambientale non esistesse più. Tutto taceva.
Quindi questo per dire che tutte le tematiche che non fossero riconducibili al virus, anche quelle più importanti, fossero state accantonate; a mio avviso commettendo un errore.
23 aprile 2020
EFFETTO PARTICOLARE DELLA PITTURA
Questo video mostra un'applicazione particolare della pittura: partendo da oggetti semplici che abbiamo in casa si possono ottenere dei risultati eccellenti e degli effetti molto particolari.
18 aprile 2020
EFFETTO SORPRESA IN GUERRA (STEP #10)
In questa scena tratta da Apocalypse now del 1979 diretto da Francis Ford Coppola si può vedere come i vietcong vengano sorpresi da un attacco aereo da parte degli statunitensi durante la guerra in Vietnam, tema centrale del film.
15 aprile 2020
EFFETTO NOTTE
Copertina del film. |
Un film dentro al film, una sceneggiatura prodigiosa, un cast sorprendente. Questi sono i punti di forza che hanno reso Effetto Notte (La Nuit Americaine, il titolo originale francese) uno dei film più apprezzati nella storia del cinema. Diretta dal famosissimo regista e attore francese François Truffaut, la pellicola fu presentata nelle sale nel 1973. Il film racconta della lavorazione di un altro film, Vi presento Pamela, da parte di una troupe francese a Nizza negli studios de La Victorine. Questa scelta registica innovativa e pressoché inedita consente al pubblico di apprendere in maniera divertente e coinvolgente come avviene la produzione di un film.
10 aprile 2020
L'ARTE NELLE PROSPETTIVE DI UN MAESTRO (STEP #09)
Maurits Cornelis Escher, Mano con sfera riflettente, 1935, Collezione privata All M.C. Escher works 2014 The M.C. Escher Company |
Perché non è un caso se è l’artista più amato dai matematici, dai logici e dagli scienziati, le sue opere sfruttano una quantità di nozioni impressionante: calcolo della prospettiva, distorsioni geometriche, utilizzo razionale dei poliedri, tassellature del piano e dello spazio e lo studio del concetto di infinito. Insomma un lavoro enorme si nasconde dietro la mera “illusione” , ed è un lavoro che stupisce ancora oggi per la sua innovazione e per la capacità di mixare arte e matematica.
LA SCRITTURA SECONDO PLATONE (STEP #08)
«[...]La scoperta della scrittura avrà l'effetto di produrre la dimenticanza nelle anime che l'impareranno, perché, fidandosi della scrittura, queste si abitueranno a ricordare dal di fuori mediante segni estranei, e non dal di dentro e da sé medesime.
[...]
Dunque chi crede di poter tramandare un’arte affidandola all'alfabeto e chi a sua volta l’accoglie supponendo che dallo scritto si possa trarre qualcosa di preciso e di permanente, deve esser pieno d’una grande ingenuità, e deve ignorare assolutamente la profezia di Ammone se s’immagina che le parole scritte siano qualcosa di più del rinfrescare la memoria a chi sa le cose di cui tratta lo scritto. Fedro – È giustissimo. Socrate – Perché vedi, o Fedro, la scrittura è in una strana condizione, simile veramente a quella della pittura. I prodotti cioè della pittura ci stanno davanti come se vivessero; ma se li interroghi, tengono un maestoso silenzio. Nello stesso modo si comportano le parole scritte [...]».
Platone, Fedro, 274 c-276 a.
Nel Fedro di Platone è presente la critica di Socrate a chi crede di sapere, ma non sa, la cui filosofia è prettamente orale fondata sul dialogo. Quindi viene criticata la scrittura poiché sovrasterà la memoria, nel senso che coloro che impareranno l'arte della scrittura eserciteranno di meno la memoria, la quale secondo il filosofo è una nobile funzione intellettuale. Non serve solo “mandare a memoria” informazioni, date, nomi, formule o simili. Occorre acquisire davvero scienza delle cose, non solo scienza dei loro nomi. Platone, tramite Socrate, vuole mettere in guardia:
«Di tutti coloro che hanno scritto e scriveranno, affermando di conoscere quello di cui io mi occupo, o per averlo ascoltato da me o da altri o per averlo scoperto da soli, posso dire che, a quanto pare, non ne capiscono nulla».
Quindi saper scrivere riguardo ad un argomento non implica conoscerlo.
[...]
Dunque chi crede di poter tramandare un’arte affidandola all'alfabeto e chi a sua volta l’accoglie supponendo che dallo scritto si possa trarre qualcosa di preciso e di permanente, deve esser pieno d’una grande ingenuità, e deve ignorare assolutamente la profezia di Ammone se s’immagina che le parole scritte siano qualcosa di più del rinfrescare la memoria a chi sa le cose di cui tratta lo scritto. Fedro – È giustissimo. Socrate – Perché vedi, o Fedro, la scrittura è in una strana condizione, simile veramente a quella della pittura. I prodotti cioè della pittura ci stanno davanti come se vivessero; ma se li interroghi, tengono un maestoso silenzio. Nello stesso modo si comportano le parole scritte [...]».
Platone, Fedro, 274 c-276 a.
Nel Fedro di Platone è presente la critica di Socrate a chi crede di sapere, ma non sa, la cui filosofia è prettamente orale fondata sul dialogo. Quindi viene criticata la scrittura poiché sovrasterà la memoria, nel senso che coloro che impareranno l'arte della scrittura eserciteranno di meno la memoria, la quale secondo il filosofo è una nobile funzione intellettuale. Non serve solo “mandare a memoria” informazioni, date, nomi, formule o simili. Occorre acquisire davvero scienza delle cose, non solo scienza dei loro nomi. Platone, tramite Socrate, vuole mettere in guardia:
«Di tutti coloro che hanno scritto e scriveranno, affermando di conoscere quello di cui io mi occupo, o per averlo ascoltato da me o da altri o per averlo scoperto da soli, posso dire che, a quanto pare, non ne capiscono nulla».
Quindi saper scrivere riguardo ad un argomento non implica conoscerlo.
fonti:
http://www.filosofico.net/Antologia_file/AntologiaS/SOCRATE_%20IL%20RIFIUTO%20DELLA%20SCRITT.htm
SKEPSIS, Dalle origini ad Aristotele, Gianni Gentile, Luigi Ronga, Mario Bertelli, Gruppo Editoriale Il Capitello
SKEPSIS, Dalle origini ad Aristotele, Gianni Gentile, Luigi Ronga, Mario Bertelli, Gruppo Editoriale Il Capitello
9 aprile 2020
UNGARETTI IN POESIA, UN EFFETTO CONTRARIO (STEP #07)
Giuseppe Ungaretti, Veglia, da Allegria, 1919
Un'intera nottata
buttato vicino
a un compagno
massacrato
con la sua bocca
digrignata
volta al plenilunio
con la congestione
delle sue mani
penetrata
nel mio silenzio
ho scritto
lettere piene d'amore
Non sono mai stato
tanto
attaccato alla vita
Giuseppe Ungaretti, gli anni di servizio militare. |
L'effetto di questa situazione suscita nel poeta un sentimento completamente contrario alla morte, ossia un attaccamento alla vita molto forte che solo il dolore più estremo, come la visione d’un morto ucciso, può suscitare.
Si rovescia così la tragedia della morte. Il poeta perciò, nonostante stesse vivendo la morte in prima persona, continua a custodire i valori della vita.
fonti:
https://www.libriantichionline.com/divagazioni/giuseppe_ungaretti_veglia
I CLASSICI NOSTRI CONTEMPORANEI, Dall'età postunitaria al primo Novecento, Guido Baldi, Silvia Giusso, Mario Razzetti, Giuseppe Zaccaria, paravia
I CLASSICI NOSTRI CONTEMPORANEI, Dall'età postunitaria al primo Novecento, Guido Baldi, Silvia Giusso, Mario Razzetti, Giuseppe Zaccaria, paravia
MACHIAVELLI, NELLE AZIONI SI GUARDA IL FINE (STEP #06)
Machiavelli analizza l'idea di causa-effetto rigorosamente nella sua opera il PRINCIPE, in particolare in alcuni passi del capitolo 18.
Il “fine” cui guardare, nell'ottica machiavelliana, è di natura esclusivamente politica e consiste nel raggiungimento del potere, nel suo mantenimento e nella solidità dello stato. Unicamente a tale scopo il principe deve saper «entrare nel male, necessitato»: nessuna sua azione, neppure la più riprovevole, può essere condannata se volta a
Santi di Tito, Ritratto di Machiavelli, 1525 ca. olio su tavola, Museo di Palazzo Vecchio, Firenze. |
Il “fine” cui guardare, nell'ottica machiavelliana, è di natura esclusivamente politica e consiste nel raggiungimento del potere, nel suo mantenimento e nella solidità dello stato. Unicamente a tale scopo il principe deve saper «entrare nel male, necessitato»: nessuna sua azione, neppure la più riprovevole, può essere condannata se volta a
«vincere e mantenere lo stato»: «i mezzi saranno sempre ritenuti onorevoli e da ciascuno laudati».
E ancora,
«...nelle azioni [...] massime de’ principi [...] si guarda al fine.»
"[…] io mi meraviglierei, se la mia sorte non mi havessi mostre tante cose et sì varie, che io sono constrecto ad meravigliarmi poco o confessare non havere gustate né leggiendo né praticando le actioni delli huomini et e modi del procedere loro. […] vedendosi con varii governi conseguire una medesima cosa et diversamente operando havere uno medesimo fine”
(Machiavelli a Soderini, 13-21 settembre 1506).
Quindi secondo Machiavelli è molto importante che i governi non si focalizzino sugli effetti delle proprie azioni per raggiungere i propri obiettivi; giustifica quindi l'adozione di qualsiasi metodo, anche di quelli che non sono propriamente morali, se questi sono necessari per il bene della collettività. Elabora questa sua opinione perché nei suoi ideali giace un profondo pessimismo nei confronti della natura umana.
fonti:
https://www.studenti.it/il-principe-di-machiavelli.html
I CLASSICI NOSTRI CONTEMPORANEI, Dalle origini all'età comunale, Guido Baldi, Silvia Giusso, Mario Razzetti, Giuseppe Zaccaria, paravia
I CLASSICI NOSTRI CONTEMPORANEI, Dalle origini all'età comunale, Guido Baldi, Silvia Giusso, Mario Razzetti, Giuseppe Zaccaria, paravia
7 aprile 2020
FOTOGRAFIA
Al giorno d'oggi la fotografia ha un ruolo fondamentale in relazione alla nostra vita: ogni volta che siamo in giro e notiamo qualcosa in particolare che ci colpisce e ci affascina usiamo il cellulare o la macchina fotografica per scattare una foto e rendere immortale quel momento.
Oggi sempre più ragazzi dedicano del loro tempo alla fotografia ed è molto importante il ruolo della post-produzione: si cercano le migliori combinazioni di effetti e giocando su contrasti, colori, saturazione, luci/ombre uno scatto può assumere un fascino e una piacevolezza completamente diversa rispetto all'originale, ottenendo così un risultato eccellente. Moltissime delle fotografie che vengono pubblicate sulle riviste o sui social sono soggette a modifiche.
Oggi sempre più ragazzi dedicano del loro tempo alla fotografia ed è molto importante il ruolo della post-produzione: si cercano le migliori combinazioni di effetti e giocando su contrasti, colori, saturazione, luci/ombre uno scatto può assumere un fascino e una piacevolezza completamente diversa rispetto all'originale, ottenendo così un risultato eccellente. Moltissime delle fotografie che vengono pubblicate sulle riviste o sui social sono soggette a modifiche.
In questa immagine, il cui soggetto è un albero, si può notare come utilizzando diversi effetti la foto cambi completamente colori, risultando più o meno vivace. |
3 aprile 2020
SPOT PUBBLICITARIO - PUOI FARE LA DIFFERENZA! (STEP #05)
Questo spot pubblicitario vuole sottolineare come ciascuno nel suo piccolo possa fare la sua parte, dando il buon esempio alla collettività, riprendendo il concetto di PUOI FARE LA DIFFERENZA. E' proprio il buon esempio che scatena l'effetto domino, che suscita ai più la volontà di partecipare alle votazioni. Quindi il nostro diventa un potenziale comportamento etico, cioè corretto.
Perché votare sì che è un diritto ma allo stesso tempo è un dovere. Senza la collaborazione di tutti come si può parlare di democrazia (dal greco "potere del popolo")?
Perché votare sì che è un diritto ma allo stesso tempo è un dovere. Senza la collaborazione di tutti come si può parlare di democrazia (dal greco "potere del popolo")?
1 aprile 2020
TRA MITOLOGIA E REALTA' (STEP #04)
PLATONE nella "Scuola di Atene", affresco di Raffaello Sanzio. |
Racconta Platone nel secondo libro della Repubblica il mito dell'anello di Gige. E' un virtuoso pastore al servizio di Candaule, re di Lidia in Asia Minore. Dopo un terremoto nella montagna dove pascolava le sue capre, si aprì una voragine nel terreno e Gige, incuriosito, la esplorò scoprendovi un enorme cavallo di bronzo nel quale si trovava il cadavere di un soldato con un anello d'oro, di cui si impossessò.
Successivamente si accorse che ruotando la pietra nell'incavatura dell'anello, Gige diventava invisibile a chiunque. Così si recò al palazzo del re per dar notizie delle sue greggi e con il potere dell'anello sedusse la moglie di Candauale e con il suo aiuto lo uccise, diventando re al suo posto.
Questo dimostra dunque che nessuno, se c'è la possibilità di non essere scoperto, evita di compiere azioni illegittime.
Quindi la morale è una costruzione sociale vincolante, di cui, potendone fare a meno, non si rispettano né leggi né convenzioni sociali; ciò vale anche per gli uomini più virtuosi e onesti.
Questa assenza di conseguenze ha trovato la sua forma estrema nel cosiddetto "effetto Gige" relativo al web dei giorni nostri. Infatti la possibilità dell'anonimato su internet, anche sotto forma di falsi profili, comporta un incremento del comportamento scorretto, della diffusione di parole o immagini che, nel mondo reale, non si oserebbero mostrare. Questo effetto fu postulato da due ricercatori, M. Lea e R. Spears, che dopo studi di carattere psicologico negli anni 90 elaborarono il modello S.I.D.E., Identità Sociale degli Effetti di Deindividuazione, utilizzato ancora oggi per la spiegazione del fenomeno dell'aggressività in rete, come cyber bullismo o fake news. Quindi internet può rivelarsi pericoloso se usato in modo inappropriato e scorretto.
Mi sembra opportuno sottolineare come tutt'oggi la mitologia antica giochi un ruolo importante nella società e negli studi dei giorni nostri, ne è testimone l'esempio riportato. Personalmente non ero a conoscenza di collegamenti così stretti tra la mitologia antica e la psicologia di oggi, è molto interessante questa relazione e fa riflettere su come già 2500 anni fa ca. i comportamenti umani venissero analizzati nel dettaglio; in altre parole facevano filosofia.
fonti:
27 marzo 2020
UN'IDEA DI EFFETTO (STEP #03)
Talvolta, apportare una modifica positiva a un unico elemento può cambiare un’intera realtà. Si potrebbe creare un effetto domino.
25 marzo 2020
STORIA DI UNA PAROLA (STEP #02)
All'epoca dei romani il termine effectus poteva essere usato nelle lettere che venivano mandate a Roma da un generale che conduceva il suo esercito in battaglie contro i barbari per informare delle conseguenze delle campagne militari. Sempre rimanendo nel contesto dell'antica Roma, azioni di grandi protagonisti dell'impero hanno avuto effetti devastanti: ad esempio la marcia su Roma di Giulio Cesare, che oltrepassando il fiume Rubicone sancì l'inizio della guerra tra lo stesso Cesare e Pompeo che durò 4 anni.
Compiendo un grande balzo in avanti, pensiamo ai giorni nostri: le pubblicità o le azioni o le prese di posizione di persone famose, quali sportivi, politici o del mondo dello spettacolo, hanno una grande influenza sulla popolazione. Quindi questo per dire che in ogni periodo storico, fino ad arrivare ai giorni nostri, ogni decisione prese dai vertici della società avrà delle ripercussioni sulla popolazione.
Cambiando ambito, passiamo alle funzioni del termine nel campo scientifico. Già nel IV secolo a.C. Aristotele affermava che lo stato naturale dei corpi fosse la quiete, e che "un oggetto in movimento tende a fermarsi a meno che non venga spinto a continuare il suo movimento".
Alea iacta est: il dado è tratto, la famosa frase che pronunciò Giulio Cesare una volta attraversato il Rubicone. |
Compiendo un grande balzo in avanti, pensiamo ai giorni nostri: le pubblicità o le azioni o le prese di posizione di persone famose, quali sportivi, politici o del mondo dello spettacolo, hanno una grande influenza sulla popolazione. Quindi questo per dire che in ogni periodo storico, fino ad arrivare ai giorni nostri, ogni decisione prese dai vertici della società avrà delle ripercussioni sulla popolazione.
Busto di Aristotele, marmo, copia romana di un originale greco (330 a.C. ca.). |
Cambiando ambito, passiamo alle funzioni del termine nel campo scientifico. Già nel IV secolo a.C. Aristotele affermava che lo stato naturale dei corpi fosse la quiete, e che "un oggetto in movimento tende a fermarsi a meno che non venga spinto a continuare il suo movimento".
Isaac Newton, ritratto di Sir Godfrey Kneller (1689). |
Lui fu un grande anticipatore delle leggi della dinamica, formulate da Newton alla fine del '600. Adesso vi starete chiedendo "e quindi cosa c'entra l'effetto?". C'entra perché proprio la terza legge della dinamica è conosciuta come il principio di causa-effetto e afferma che ogni forza che un corpo A esercita su un altro corpo B, esiste contemporaneamente un'altra forza che ha lo stesso modulo e direzione della prima ma verso opposto.
23 marzo 2020
UN'INDAGINE STORICO ETIMOLOGICA (STEP #01bis)
La parola effetto deriva dal latino effectus. Questo nel corso dei secoli si è sviluppato in termini che nelle lingue romanze sono abbastanza simili. Infatti:
- spagnolo: efecto;
- francese: effet;
- portoghese: efeito;
- rumeno: efect;
Propongo di seguito traduzioni in altre lingue:
- cinese: 效果;
- russo: эффект;
- giapponese: 効果.
fonti:
SIGNIFICATO ED ETIMOLOGIA (STEP #01)
Significato della parola Effetto:
a) ciò che è prodotto da una causa;
b)ciò che fa impressione nell'animo e sui sensi dell'uomo;
c) quelli che fa sull'occhio umano la luce variamente graduata o variata con le ombre;
d) nel gioco del biliardo o del calcio e sim. il colpire la palla da un lato, anziché al centro, in modo da imprimerle un moto rotatorio;
e) far l'impressione di;
f) a causa, per effetto;
g) capi di biancheria, indumenti.
Etimologia della parola Effetto
a) ciò che è prodotto da una causa;
b)ciò che fa impressione nell'animo e sui sensi dell'uomo;
c) quelli che fa sull'occhio umano la luce variamente graduata o variata con le ombre;
d) nel gioco del biliardo o del calcio e sim. il colpire la palla da un lato, anziché al centro, in modo da imprimerle un moto rotatorio;
e) far l'impressione di;
f) a causa, per effetto;
g) capi di biancheria, indumenti.
fonti:
Dizionario della lingua italiana, Fernando Palazzi
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LA SINTESI FINALE (STEP #24)
" Effectus ": questa è l'etimologia del termine, grazie alla quale ho potuto approfondire il termine sotto esame e scoprire de...
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