Questo è solo l'ultimo caso in cui un uomo nero muore in seguito a dinamiche simili. E questo è razzismo.
Murales che raffigura George Floyd. I CAN'T BREATHE (non riesco a respirare): queste le parole del signore mentre era immobilizzato. |
Questo episodio non è passato inosservato a livello mondiale, ovviamente, e ha provocato una grande indignazione in tutti gli ambiti, dallo sport al mondo dello spettacolo.
Inoltre negli Stati Uniti sono state organizzate manifestazioni di protesta per denunciare le violenze della polizia, il clima di impunità per i colpevoli (l'agente era già stato coinvolto in almeno altri due incidenti sparando ai sospettati) e i continui abusi nei confronti della popolazione afroamericana (neanche un mese fa è stato ucciso un ragazzo nero che correva in un parco da due persone bianche, senza alcun motivo), che hanno provocato duri scontri con le forze dell'ordine.
L'attivista di Black Lives Matter Tamika Mallory ha spiegato che "se i palazzi bruciano è perché questa città, questo stato, preferisce preservare una mentalità da supremazia bianca piuttosto che aiutare ad arrestare quattro poliziotti che hanno ucciso un nero. Non parliamo di casi isolati, di poliziotti buoni contro poliziotti cattivi. I palazzi non bruciano solo per nostro fratello. Bruciano perché la gente qui in Minnesota sta dicendo a New York, alla California, al resto del paese: adesso basta."
Tamika Mallory. |
Il presidente degli USA Trump ha chiamato criminali i protestanti sostenendo che stiano "disonorando la memoria di George Floyd". Il tweet in cui il presidente minacciava di inviare a Minneapolis la guardia nazionale e invoca l'uso di armi è stato segnalato da Twitter poiché violerebbe "gli standard sull'esaltazione alla violenza".
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