La musicoterapia è una tecnica che utilizza la musica come strumento terapeutico, grazie ad un uso razionale dell’elemento sonoro, per promuovere il benessere della persona nella sua complessità, includendo il corpo, la mente e lo spirito. Ricorrendo alla musica – ma anche al suono – come strumenti di comunicazione non verbale, per rieducare, riabilitare oppure curare, la musicoterapia viene utilizzata in ambiti differenti, spaziando da quello della salute (come prevenzione, riabilitazione e supporto) a quello del benessere, con l’intento di raggiungere un maggiore equilibrio e una migliore armonia psico-fisica.
Astrazione del concetto. |
“La musica aiuta a conoscersi meglio, sondando con cautela e tranquillità le fragili pieghe del nostro corpo psichico”. È il messaggio lanciato dalla Federazione Italiana Musicoterapia (FEDIM), sottolineando come “le motivazioni che muovono le persone ad ascoltare o a produrre musica nascono per lo più dalla necessità pressante di entrare in una dimensione mentale che permetta il contatto con la propria sfera emotiva, dove è possibile la strutturazione di uno spazio immateriale gestibile secondo le regole della propria fantasia”. Una serie di concetti importanti, questi, che vanno ad avvalorare il valore della musica: ascoltare (oppure fare) della musica è una vera a propria attività artistica.
I suoni sono fenomeni fisici che sono in grado di influenzare tutte le cose con le quali vengono in contatto. Ad esempio, determinati suoni di particolari frequenze sono capaci di rompere un vetro; altri suoni particolari, impercettibili all’orecchio umano, possono essere utilizzati per impartire ordini ad un cane. Una serie di studi dimostrano che la musica influisce perfino sulla crescita delle piante.
La Toscana è una delle poche regioni nel nostro Paese a riconoscere il profilo professionale di chi usa la musica per aiutare chi ha problemi di salute.
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