Edvard Munch, Ritratto di Friedrich Nietzsche, 1906, Olso, Munch-Museet. |
La morte di Dio è il fatto storico che fa da necessaria premessa alla possibilità di concepire il presente come valore in sé, libero da passato e futuro, eticamente immotivato. La morte di Dio reca con sé senso di vertigine e di perdita e il dubbio che questo avvenimento recentissimo non sia stato ancora avvertito in tutta la sua gravità. Quindi nascono due tipi di reazioni, definite dal nichilismo: attivo e passivo.
Il primo dà meraviglia e gioia: "Dio è morto e il nostro mare è di nuovo aperto, forse non ci fu mai un mare così aperto." Chi vive cercando di farlo al massimo, cercando nuovi valori. Non accetta il nulla, vuole affermare se stesso e la sua posizione rispetto al nulla, da cui riesce a ricavare energia e stimoli. In questo consiste la volontà di potenza, ossia la manifestazione di voglia di vivere. Su questi princìpi si basa il superuomo: cerca di creare se stesso, si supera.
Il secondo è tipico di chi di fronte al nulla subisce la situazione e aspetta, atteggiamento di chi rinuncia a vivere. Queste persone si raccontano delle favole e si illudono con la creazione di vaghe realizzazioni.
Il secondo è tipico di chi di fronte al nulla subisce la situazione e aspetta, atteggiamento di chi rinuncia a vivere. Queste persone si raccontano delle favole e si illudono con la creazione di vaghe realizzazioni.
fonti:
SKEPSIS, La Filosofia come ricerca, Dal Positivismo A Freud,
Gianni Gentile, Luigi Ronga, Merio Bertelli
Gianni Gentile, Luigi Ronga, Merio Bertelli
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