8 giugno 2020

LA SINTESI FINALE (STEP #24)

"Effectus": questa è l'etimologia del termine, grazie alla quale ho potuto approfondire il termine sotto esame e scoprire dei significati nuovi con sfumature differenti.

Sentendo parlare di effetto possiamo pensare all'effetto serra, previsto dagli studi del Club di Roma, che mi ha offerto degli spunti per realizzare una serie tv. Rimanendo in campo scientifico, agli appassionati di scienza verrà in mente l'effetto fotoelettrico, teoria formulata da Einstein, o ancora gli studi dell'ingegneria sismica. Ingegneria e utopia possono sembrare un binomio ossimorico; ma non è così, come dimostra il progetto treetopia, l'utopia degli alberi. La scienza può essere vista come strumento che studia gli effetti di una tazzina di caffè, la musica come terapia medica, con la musicoterapia, o ancora come mezzo per realizzare effetti speciali di un film, di cui è specialista Joe Letteri, o effetti fotografici. A proposito di film, in Apocalypse Now vengono trattati gli effetti della guerra.

In campo umanistico, il termine è stato trattato fin dalla filosofia greca con Platone e i miti, che trattano temi incredibilmente attuali. Avvicinandoci ai giorni nostri, il filosofo Giordano Bruno considera il mondo come effetto di Dio e per questo fu condannato al rogo per eresia. Anche Nietzsche, tre secoli dopo, sviluppa un concetto che va contro i dogmi della Chiesa: la morte di Dio e la volontà di potenza. Una branca della filosofia tanto complessa quanto importante è l'etica. Accade che osservando da prospettive diversi le dinamiche di uno stesso fatto si possa giungere a conclusioni che appaiono entrambe giuste ma sono in contrapposizione, determinando l'impossibilità di una interpretazione univoca: non esiste un solo punto di vista, come ci insegna l'arte di Escher.
Il caso dell'effetto placebo: apparentemente sembra non creare problemi ma in realtà pone di fronte ad un dilemma etico i medici. L'etica può essere tradotta in termini di responsabilità e sensibilità, che dovrebbero essere insegnate e trasmesse fin dalla tenera età; in questo modo non ci verranno più raccontati spiacevoli fatti di cronaca riconducibili ad azioni di mancata responsabilità. Questi però si verificano, come dimostrano i casi di George Floyd, vittima del razzismo, e l'omicidio del magistrato Falcone, persona che ebbe un elevato senso del dovere e una grande idea di Stato. Lo stesso Stato si impegna a coinvolgere il cittadino in una cittadinanza attiva, utilizzando tutti i mezzi possibile, compresi gli spot pubblicitari. Ciononostante, si verificano occasioni in cui lo Stato non agisca per il bene della popolazione, come è successo durante l'emergenza Covid-19.

In letteratura il termine fu analizzato da letterati del calibro di Machiavelli, ne Il Principe, Leopardi, nello Zibaldone studia la rimembranza, e Ungaretti, analizza la morte in poesia.

2 giugno 2020

MUSICOTERAPIA, L'EFFETTO DELLA MUSICA

Che cos’è la musicoterapia?

La musicoterapia è una tecnica che utilizza la musica come strumento terapeutico, grazie ad un uso razionale dell’elemento sonoro, per promuovere il benessere della persona nella sua complessità, includendo il corpo, la mente e lo spirito. Ricorrendo alla musica – ma anche al suono – come strumenti di comunicazione non verbale, per rieducare, riabilitare oppure curare, la musicoterapia viene utilizzata in ambiti differenti, spaziando da quello della salute (come prevenzione, riabilitazione e supporto) a quello del benessere, con l’intento di raggiungere un maggiore equilibrio e una migliore armonia psico-fisica.

Che cos'è la musicoterapia? - Il Corpo Umano
Astrazione del concetto.

“La musica aiuta a conoscersi meglio, sondando con cautela e tranquillità le fragili pieghe del nostro corpo psichico”. È il messaggio lanciato dalla Federazione Italiana Musicoterapia (FEDIM), sottolineando come “le motivazioni che muovono le persone ad ascoltare o a produrre musica nascono per lo più dalla necessità pressante di entrare in una dimensione mentale che permetta il contatto con la propria sfera emotiva, dove è possibile la strutturazione di uno spazio immateriale gestibile secondo le regole della propria fantasia”. Una serie di concetti importanti, questi, che vanno ad avvalorare il valore della musica: ascoltare (oppure fare) della musica è una vera a propria attività artistica.

I suoni sono fenomeni fisici che sono in grado di influenzare tutte le cose con le quali vengono in contatto. Ad esempio, determinati suoni di particolari frequenze sono capaci di rompere un vetro; altri suoni particolari, impercettibili all’orecchio umano, possono essere utilizzati per impartire ordini ad un cane. Una serie di studi dimostrano che la musica influisce perfino sulla crescita delle piante.

La Toscana è una delle poche regioni nel nostro Paese a riconoscere il profilo professionale di chi usa la musica per aiutare chi ha problemi di salute.

fonti:

1 giugno 2020

SERIE TV (STEP #22)

PRIMA PUNTATA
Siamo nel 2018. Francesco è un ragazzo di 19 anni che si è sempre interessato della natura, a tal punto da intraprendere un percorso di studi universitario sulla biologia. Le sue estati le trascorre al mare, dove si diverte a nuotare e ad osservare i pesci con la maschera, o in montagna con il padre. A lui piace fare le camminate per i monti e nel corso degli anni è diventato esperto ad avvistare marmotte, stambecchi e rapaci, più raramente. L'intero periodo invernale vorrebbe trascorrerlo in montagna per dedicarsi allo sci alpinismo e alle esperienze sui ghiacciai: Francesco ama indossare i ramponi per camminare sul ghiaccio e sulla neve senza scivolare ad ogni passo. Insomma, l'effetto che la natura ha su di lui è incredibile, rimane affascinato ogni volta che la natura gli offre lo spettacolo di un incantevole paesaggio.

SECONDA PUNTATA
Allo stesso tempo però Francesco è preoccupato per il fenomeno dell'inquinamento ambientale, che negli ultimi mesi viene preso in considerazione grazie all'impegno di Greta Thunberg, un'attivista di 15 anni svedese.
Una mattina Francesco si sveglia e si rende conto che qualcosa è cambiato rispetto alla sera precedente, quando era andato a dormire: la sua città è avvolta da una nebbiolina grigia, che rende l'aria irrespirabile e le dà un odore sgradevole; il parco di platani che era presente fino alla sera prima e vedeva da camera sua non esiste più, essendo stato rimpiazzato da un centro commerciale. Inoltre il fiume che attraversa la città da che aveva un colore blu era diventato nero e guardando le montagne si accorge che non sono più presenti le chiazze bianco-azzurre e quelle verdi tipiche dei monti: i ghiacciai erano completamente sciolti e i boschi bruciati. I cambiamenti erano troppo profondi per avvenire da un giorno all'altro. Allora, guardandosi allo specchio, ha la conferma che magicamente era passata molto più di una notte: 30 anni. Trent'anni erano trascorsi dalla sera prima e ciò che aveva visto non appena si svegliò erano le conseguenze dell'effetto serra e di tutte le forme di inquinamento prodotte dall'essere umano. Sì, essere umano che trent'anni prima non ha agito per tutelare l'ambiente e addirittura una parte negava l'esistenza dell'inquinamento.

TERZA PUNTATA
La sua tristezza è così tanta e il dolore così atroce che non accetta la dura realtà e desidera tornare negli anni di quando era ragazzo. Questa sua volontà è così profonda che si avvera e un'altra volta viaggia nel tempo.
La prima persona che incontra è il suo amatissimo nonno e dopo avergli raccontato quanto accaduto gli chiede di narrargli una storia che gli facesse dimenticare la brutta vicenda che ha vissuto. A questo punto il nonno soddisfa il volere del nipote spaventato e gli racconta  dei paesaggi di quando lui era bambino: gli immensi verdi prati delle campagne, i laghi, i boschi popolati dagli uccellini cinguettanti... Le parole del nonno hanno su Francesco un effetto molto positivo e il nipote, immaginando la scena bucolica, si lascia trasportare dalla soave voce del nonno: riesce nuovamente a viaggiare nel tempo, questa volta all'interno della sua mente. Fino a quando il nostro protagonista si addormenta.

31 maggio 2020

ETICA DELL'EFFETTO PLACEBO (STEP #21)

Nel linguaggio corrente il termine placebo (dal latino piacerò) è usato per indicare una sostanza o, più in generale, un trattamento inerte che viene prescritto che viene prescritto per compiacere il paziente, in assenza di una reale terapia. Nonostante il placebo non contenga di per sé un principio attivo, è possibile che il paziente percepisca un reale miglioramento della propria patologia (per esempio una riduzione della percezione del dolore). Questo è ciò che viene definito effetto placebo. 

La domanda a cui tendenzialmente i medici cercano di rispondere è “Il farmaco attivo è migliore del placebo?”.

Tecnologia etica: una crescente necessità per le imprese ...
Idea di complessità della nostra mente.

Se un contesto positivo può produrre effetti positivi, un contesto negativo può produrre effetti negativi. In questo secondo caso, viene utilizzato il termine nocebo. Un effetto nocebo nasce da un’aspettativa negativa, ovvero dalla credenza che una determinata situazione possa condurre a un esito negativo.
Una risposta del genere può avvenire, ad esempio, quando il medico informa un paziente delle possibili complicazioni di un certo trattamento, o quando si assume un farmaco di cui, ovviamente, si conoscono gli eventuali effetti collaterali. In questi casi, l’aspettativa dell’effetto avverso può creare una percezione negativa del trattamento nel paziente e innescare il rilascio di alcuni neurotrasmettitori, come la dopamina o alcuni oppioidi endogeni, di cui è stato dimostrato il coinvolgimento in risposte nocebo, come l’iperalgesia (percezione eccessiva del dolore) indotta dall'ansia.

Questo effetto rischia di mettere i medici di fronte a un serio dilemma etico. Se da un lato, infatti, sono obbligati a comunicare ai pazienti tutti i possibili effetti collaterali di una terapia, il loro compito è anche quello di minimizzare i rischi derivanti dall'intervento medico, e quindi anche di evitare di scatenare risposte nocebo influenzando involontariamente il paziente.

Per risolvere il problema, i ricercatori suggeriscono due possibili soluzioni. La prima è di prestare maggior attenzione alla comunicazione tra medico e paziente, cercando ad esempio di enfatizzare la tollerabilità delle misure terapeutiche proposte. Una soluzione alternativa, più radicale, potrebbe essere quella di richiedere al paziente il permesso di tacere completamente i possibili effetti collaterali delle terapie che gli vengono proposte. A mio avviso non penso che questa seconda opzione porti ai risultati desiderati, in quanto il paziente comunque viene a sapere dei possibili effetti collaterali e quindi vi è la possibilità di un effetto nocebo indesiderato.

fonti:

29 maggio 2020

RAZZISMO NEGLI STATI UNITI

Il 25 maggio 2020 negli Stati Uniti, più precisamente a Minneapolis città nel Minnesota, è morto George Floyd, un signore di 46 afroamericano, dopo esser stato immobilizzato da tre agenti della polizia in seguito ad un posto di blocco. In particolare uno di questi premeva con il ginocchio sul suo collo, impedendogli una normale respirazione.
Questo è solo l'ultimo caso in cui un uomo nero muore in seguito a dinamiche simili. E questo è razzismo.

La morte di George Floyd e la società della "supremazia bianca"
Murales che raffigura George Floyd.
I CAN'T BREATHE (non riesco a respirare):
queste le parole del signore mentre era immobilizzato.

Questo episodio non è passato inosservato a livello mondiale, ovviamente, e ha provocato una grande indignazione in tutti gli ambiti, dallo sport al mondo dello spettacolo.
Inoltre negli Stati Uniti sono state organizzate manifestazioni di protesta per denunciare le violenze della polizia, il clima di impunità per i colpevoli (l'agente era già stato coinvolto in almeno altri due incidenti sparando ai sospettati) e i continui abusi nei confronti della popolazione afroamericana (neanche un mese fa è stato ucciso un ragazzo nero che correva in un parco da due persone bianche, senza alcun motivo), che hanno provocato duri scontri con le forze dell'ordine.

L'attivista di Black Lives Matter Tamika Mallory ha spiegato che "se i palazzi bruciano è perché questa città, questo stato, preferisce preservare una mentalità da supremazia bianca piuttosto che aiutare ad arrestare quattro poliziotti che hanno ucciso un nero. Non parliamo di casi isolati, di poliziotti buoni contro poliziotti cattivi. I palazzi non bruciano solo per nostro fratello. Bruciano perché la gente qui in Minnesota sta dicendo a New York, alla California, al resto del paese: adesso basta."

Activist Tamika Mallory's speech goes viral: 'We learned violence ...
Tamika Mallory.

Il presidente degli USA Trump ha chiamato criminali i protestanti sostenendo che stiano "disonorando la memoria di George Floyd". Il tweet in cui il presidente minacciava di inviare a Minneapolis la guardia nazionale e invoca l'uso di armi è stato segnalato da Twitter poiché violerebbe "gli standard sull'esaltazione alla violenza".

28 maggio 2020

NELLO ZIBALDONE (STEP #20)

LE RIMEMBRANZE DELLA FANCIULLEZZA

LA SEGNALAZIONE L'anticonformismo di Leopardi - Ferraraitalia.it ...
Elio Giordano 
interpreta Giacomo Leopardi ne "Il Giovane Favoloso"
diretto da Mario Martone (2014)

"L’antico è un principalissimo ingrediente delle sublimi sensazioni, siano materiali, come una prospettiva, una veduta romantica ec. ec. o solamente spirituali ed interiori. Perchè ciò? per la tendenza dell’uomo all’infinito. L’antico non è eterno, e quindi non è infinito, ma il concepire che fa l’anima uno spazio di molti secoli, produce una sensazione indefinita, l’idea di un tempo indeterminato, dove l’anima si perde, e sebben sa che vi sono confini, non li discerne, e non sa quali sieno. Non così nelle cose moderne, perch’ella non vi si può perdere, e vede chiaramente tutta la stesa del tempo, e giunge subito all’epoca, al termine", dice Leopardi.

La rimembranza è un concetto chiave nello Zibaldone di Leopardi. Secondo l'autore, la memoria, attraverso il ricordo, non ripresenta all'uomo ciò che ha vissuto così come lo ha vissuto, ma opera dei cambiamenti, secondo una prospettiva deformata dal tempo. La memoria deforma gli accadimenti ed ogni persona ricorda un qualcosa attraverso la propria percezione, filtrando gli avvenimenti. Questo è il motivo per cui, secondo l'autore, raccontare un ricordo attraverso il filtro della rimembranza assume un fascino particolare.

Leopardi dice che se da fanciulli una veduta o una pittura ci piace particolarmente, allora l'idea che essa ci desta tende all'infinito; c'è un profondo legame tra fanciullezza ed età adulta, in quanto ciò che ci attrae da adulto non è altro che un ricordo della fanciullezza. Quindi il ricordo assume la bellezza del vago e dell'indefinito, rendendo il ricordo qualcosa di poetico è questo è proprio l'effetto del passare del tempo.

fonti:
IL PIACERE DEI TESTI, GIACOMO LEOPARDI, Guido Baldi, Silvia Giusso, Mario Razzetti, Giuseppe Zaccaria, paravia, 2014

LA SINTESI FINALE (STEP #24)

" Effectus ": questa è l'etimologia del termine, grazie alla quale ho potuto approfondire il termine sotto esame e scoprire de...