All'epoca dei romani il termine e
ffectus poteva essere usato nelle lettere che venivano mandate a Roma da un generale che conduceva il suo esercito in battaglie contro i barbari per informare delle conseguenze delle campagne militari. Sempre rimanendo nel contesto dell'antica Roma, azioni di grandi protagonisti dell'impero hanno avuto effetti devastanti: ad esempio la marcia su Roma di
Giulio Cesare, che oltrepassando il fiume
Rubicone sancì l'inizio della guerra tra lo stesso Cesare e Pompeo che durò 4 anni.
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Alea iacta est: il dado è tratto, la famosa frase che pronunciò
Giulio Cesare una volta attraversato il Rubicone. |
Compiendo un grande balzo in avanti, pensiamo ai giorni nostri: le pubblicità o le azioni o le prese di posizione di persone famose, quali sportivi, politici o del mondo dello spettacolo, hanno una grande influenza sulla popolazione. Quindi questo per dire che in ogni periodo storico, fino ad arrivare ai giorni nostri, ogni decisione prese dai vertici della società avrà delle ripercussioni sulla popolazione.
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Busto di Aristotele, marmo,
copia romana di un
originale greco (330 a.C. ca.). |
Cambiando ambito, passiamo alle funzioni del termine nel
campo scientifico. Già nel IV secolo a.C.
Aristotele affermava che lo stato naturale dei corpi fosse la quiete, e che "un oggetto in movimento tende a fermarsi a meno che non venga spinto a continuare il suo movimento".
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Isaac Newton, ritratto di
Sir Godfrey Kneller (1689). |
Lui fu un grande anticipatore delle leggi della dinamica, formulate da Newton alla fine del '600. Adesso vi starete chiedendo "e quindi cosa c'entra l'effetto?". C'entra perché proprio la terza legge della dinamica è conosciuta come il principio di causa-effetto e afferma che ogni forza che un corpo A esercita su un altro corpo B, esiste contemporaneamente un'altra forza che ha lo stesso modulo e direzione della prima ma verso opposto.